Cattedrale dell’Immagine
La Cattedrale dell’Immagine, è il primo centro permanente in Italia dedicato all’arte immersiva. Negli anni, le sue mostre immersive non hanno solo reso omaggio ai grandi maestri dell’arte mondiale, ma hanno anche strizzato l’occhio al mondo contemporaneo, dalla street art agli NFT.
La ristrutturazione dello spazio ha permesso di preservare la bellezza originale della chiesa e di trasformarla in uno spazio contemporaneo e versatile. Grazie alla sua posizione nel cuore del centro di Firenze, la Cattedrale è facilmente raggiungibile e rappresenta un’importante destinazione per gli appassionati di arte e cultura digitale in Italia e in Europa.
Sorta originariamente durante il Medioevo, l’ormai sconsacrata chiesa di Santo Stefano al Ponte è stata sapientemente curata per diventare la vetrina perfetta per l’arte immersiva. Gli interni sono stati mappati digitalmente, e grazie alle tecniche di proiezione digitale e alle tecnologie audiovisive più all’avanguardia, la Cattedrale dell’Immagine da anni offre un’esperienza artistica digitale di altissimo livello, capace di coinvolgere il pubblico in un viaggio sensoriale unico nel suo genere.
Accanto alla sua attività principale, la Cattedrale dell’Immagine offre un importante e innovativo palcoscenico per la scena musicale fiorentina. L’acustica della struttura permette una resa eccezionale di ogni tipo di musica, da quella classica a quella di performance più innovative, offrendo al pubblico un’esperienza immersiva e coinvolgente.
La Storia della Chiesa
Santo Stefano al Ponte è una chiesa romanica che sorge nell’omonima piazza nel centro di Firenze. Questo gioiello nascosto si trova a pochi passi dal celebre Ponte Vecchio, nel cuore del capoluogo toscano.
La prima attestazione della chiesa risale al 1116, all’interno del primo elenco di chiese fiorentine. Si è quindi ricostruito che la chiesa sarebbe stata originariamente costruita tra l’XI e il XII secolo, in stile romanico, con una facciata in marmo policromo e l’interno a tre navate. Nel corso dei secoli la chiesa ha subito numerosi cambiamenti strutturali e nel XIV secolo gli esterni della chiesa sono stati ridisegnati. Ad oggi, della facciata originale resta solo la sezione in marmo attorno al portale. La cripta e il coro furono invece aggiunti tra il 1631 e il 1655.
La chiesa ospita diverse preziosissime opere d’arte, tra cui una tavola di una Madonna di Giotto, oggi conservata presso l’adiacente museo diocesano, la grandiosa scalinata con balaustra di Bernardo Buontalenti, originariamente parte della basilica di Santa Trinita, e l’altare di Giambologna.
Il ventesimo secolo ha colpito duramente Santo Stefano al Ponte, prima con i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, poi con l’alluvione del 1966 e infine con l’attentato di via dei Georgofili del 27 maggio 1993. A ogni danneggiamento è seguita una precisa ricostruzione della struttura, che è stata ufficialmente chiusa al culto nel 1986, trasformandola in auditorium.
Dal 2015 Santo Stefano al Ponte è stata presa in gestione da Crossmedia Group, che l’ha ribattezzata Cattedrale dell’Immagine e ne ha fatto il primo centro permanente in Italia dedicato all’arte immersiva.